È passato quasi un mese ed è il momento di tirare le fila di questo esperimento. È stato faticoso e molto simile ad un allenamento. La parte più difficile di tenere un gratitude journal è stato il fatto di essermi impegnata a documentare quello che ci avrei scritto: la gratitudine è una cosa abbastanza privata. Fattori ambientali? Caratteriali? Determinismo geografico? Introversione? Non lo so, ma a volte è utile anche praticarla in pubblico, questa gratitudine
A volte ho barato. Non sempre quello che c’è sulla pagina è la vera fonte di gratitudine della giornata: il più delle volte il modo migliore di dire grazie è stata rivolgersi direttamente alla persona interessata. Già, perché la poco sorprendente conclusione di questi giorni è ciò che fa la differenza sono sempre le persone. Perciò mi son fatta l’idea che scriverlo non importa: ricordaselo sì. Se il gesto di sedersi a per scrivere qualcosa nel gratitude journal mette in moto un pensiero, il gratitude journal ha già fatto il suo lavoro. La gratitudine va praticata, non documentata.
Invece di concentrarmi sull’idea astratta e rassicurante di gratitudine, ho cercato di essere meno pigra. Non sempre sono stata capace, non sempre sono stata brava, ma si migliora più provando che crogiolandosi. E a proposito di pigrizia, dover trovare qualcosa di diverso tutti i giorni mi ha aiutato a rendermi conto quanto variegato e complesso sia il mondo della nostra quotidianità. Vale la pena di ricordarsi perché apprezziamo le cose che ci danno gioia, evitare di darle per scontate. E vale la pena di parlarne perché non tutti conoscono quello che per me è ovvio e familiare. Non sai mai che strada fanno le scoperte. Visto quante cose ovvie ho scoperto in questi giorni? Tinozze e tinozze di acqua calda, onsen interi, stabilimenti termali.
La seconda ragione per cui il My green book mi ha messo in difficolta è stato il fatto di impegnarsi a fotografare ogni pagina. Quindi anche i disegni bruttini e stortignaccoli, quelli con un corno in fronte e il terzo occhio. Però vuol dire anche che ho disegnato tutte le sere, tutti i giorni ho fatto qualche esperimento di sketch noting. Li ho raccolti tutti qui. Aiutami a dì grazie, il gratitude journal di noi arpie dai piedi di pongo.
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