Da sei anni a questa parte, a dicembre tiro fuori un taccuino che uso solo una volta l’anno. Ci scrivo su tutte le cose belle e importanti successe durante l’anno, rileggo quelle degli anni passati, penso alle cose nuove che voglio fare. Mi aiuta a rimettere in prospettiva le cose che sono successe e a ricordare come sono arrivata al punto in cui sono in quel momento. Quello che non sapevo sino a qualche giorno fa è che apparentemente questa cosa ha un nome: si chiama Gratitude Journal e ci fanno pure su dei serissimi studi scientifici.
L’ho scoperto perché me l’ha spiegato Valentina quando mi ha scritto per sapere se avevo voglia di lavorare a un progetto di Danone: My Green Book.
In teoria il punto del Gratitude Journal sarebbe dedicare del tempo a sé stessi, ma secondo me quello lo facciamo più che a sufficienza. Solo che lo facciamo sovrappensiero, in mezzo a tutto il resto. Più che a sé stessi, per me il punto è dedicare del tempo a riconoscere ciò che abbiamo intorno, a guardare da vicino ciò che ci succede in maniera consapevole. Mettere da parte la retorica delle piccole cose e provare a tirare fuori la testa dal proprio ombelico.
Nella sua forma più semplice il diario della gratitudine consiste nel prendersi qualche minuto, ogni sera, per segnarsi le cose belle che ci sono capitate nella giornata, sforzandosi ogni giorno di trovarne di nuove. Quanto a provare gratitudine me la cavo: solo che poi mi dimentico di comunicarlo. Magari sto facendo la doccia o mettendo su la lavatrice e mi stupisco e inorgoglisco di avere degli amici così fighi, però poi mi dimentico i compleanni, non rispondo al telefono.
Ho letto da qualche parte che per far mettere radici a una nuova abitudine bisognerebbe riuscire a portarla avanti per almeno venti giorni di fila. Visto che ho sottomano un My Green Book nuovo di zecca – fra l’altro è prodotto da NAVA, è ben cicciuto e dà discreta soddisfazione – per i prossimi venti giorni proverò a disegnare una cosa al giorno – o tre – che mi hanno svoltato la giornata. Ovviamente c’è un hashtag: #mygreenbook.