Quei giorni – che diventano settimane. che diventano mesi – in cui l’unico modo di gestire l’ansia delle cose da fare è mettersi e farle, ad una ad una, sapendo comunque di non finire in tempo e di trovarsi comunque in ritardo (su se stessi) (e sul mondo).
Però sei una gran persona, che è arrivata fino a Bologna con il treno solo per una sfuggita (e per due volte), per poi ripartire (hai fatto male :) , la serata ieri è stata ottima ;) ), per un “semplice” sopralluogo.
Ce ne fossero di tartarughe serie così.
Arriveranno tempi migliori.
io li sto ancora aspettando.
Ho chiuso io. (comunque, in attesa di tempi migliori, ho deciso di accettare il ritardo come inevitabile e dedicare le ore serali a disegnare. I tempi migliori vanno incoraggiati)
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