Scatoline è una collana della cui idea mi sono innamorata appena l’ho sentita. Quando mi capita di spiegare cosa mi piace – da disegnare ma anche in generale nella vita – il modo più semplice è dire che mi piacciono le cose serissime affrontate con stupidera e cose stupidissime analizzate in assoluta serietà. Insomma, le vaccate E un desiderio di sapere il perché delle cose e mettere assieme i pezzi. Ecco, Scatoline secondo me sta proprio da quelle parti lì.
Si tratta di una serie di micro-saggi per bambinə dai 5 anni in su il cui tema sono le parole, come le usiamo, cosa vogliamo dire attraverso di esse, cosa ne abbiamo fatto, cosa ne possiamo fare, o cosa ne potremmo fare trattandole in un altro modo o inventando quelle che servono.
Ogni librino della collana racconta una parola usata da chiunque ma che ha in sé molti significati, magari anche difficili. Concetti grandi spiegati semplici. A dirigerla c’è quella persona estremamente attenta alla lingua, curiosa, preparata e di Vera Gheno. Ogni librino della serie prende le mosse da una parola, e ognuna di queste parole non viene spiegata o definita, ma raccontata. E raccontata da chi, poi: finora sono uscite Amicizia del dinamico duo Nicoletta Vallorani e SIO, Bellezza di Giovanna Cosenza e illustrazioni di Takoua Ben Mohamed, Casa, scritto da Nadeesha Uyangoda con i disegni di Sara Menetti e Diverso di Fabrizio Acanfora, disegnata da Francesco Chiacchio.
La parola che ho illustrato io è Errore, l’ha raccontata Vanessa Roghi e non poteva essere più azzeccata. I più attenti potrebbero notare la presenza di un lamentino, e non è casuale, anzi è stata richiesta a gran voce.
Le Scatoline sono 24, ognuna con una lettera dell’alfabeto disegnata da Chiara De Marco, e se metti assieme le copertine viene fuori un’illustrazione gigante. Non è una cosa bellissima?