Vi ho per caso già detto che ho disegnato un calendario? Miii, ancora? Direte voi. No, non quel calendario! Intendo dire il calendario 2019 di AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Le illustrazioni per AIRC hanno occupato buona parte delle mie giornate nei mesi di ottobre e novembre. Aver lavorato su entrambi i calendari nello stesso periodo è stato sicuramente impegnativo, ma molto utile. Il calendario del lamentino mi ha permesso di sperimentare liberamente soluzioni espressive diverse, e di trasportare nelle tavole per AIRC quelle che potevano avere senso (e anzi arricchire una comunicazione così differente per toni e finalità).
Una degli aspetti più interessanti è stato capire come trovare un equilibrio che facesse uscire in maniera nitida la loro voce nelle immagini, ma che trasmettesse anche il mio modo specifico di guardare alle cose. Non solo è possibile, ma quando riesce è davvero gratificante. La ragione per cui in questo caso l’equilibrio mi sembra riuscito è la consapevolezza che le persone che lavorano in AIRC hanno di cosa è AIRC. Chiarezza di chi sa qual è il proprio tono di voce, cosa vorrebbe comunicare e come vorrebbe dirlo, e che riesce a comunicarlo alle persone con cui collabora. In questo modo anche le tostoinate più riconoscibili (ciao, dinosaurello di pezza nell’illustrazione di dicembre) non solo hanno una loro ragione d’essere, ma sono al servizio della comunicazione. E se questa chiarezza passa per persone brillanti e umane come Giulia e Anna, ancora meglio.
Un altro aspetto di questo progetto che ho trovato molto stimolante è stata la possibilità di confrontarmi con un ambito dell’illustrazione che volevo affrontare in maniera più approfondita da un po’, ovvero l’illustrazione concettuale. Ho potuto esplorare registri diversi dai miei abituali, e scoprire ad esempio di poter disegnare delle mani in primo piano come fulcro principale della tavola ed essere comunque ancora tutti vivi (e detto fra noi, è anche una delle tavole che mi piace di più di tutto il calendario).
Insomma: gennaio è quasi finito, ma io ho tutti gli strumenti per affrontare in maniera eccellente l’anno appena iniziato: uno appeso alla parete e uno sulla scrivania.