Bentornati alla rubrica di consigli non richiesti su leggere con le figure che volevo scrivere ogni mese, e invece l’ultimo post è di giugno perché sono stata un po’ troppo ottimista sulle mie capacità di organizzazione. Il libro da leggere a colazione di questo sabato è Farm Anatomy di Julia Rothman.
I libri di narrativa mi piacciono moltissimo, ovviamente, ma la mia vera passione sono i libri di nonfiction illustrata, quelli che raccontano con gli occhi degli illustratori la varietà del mondo, perché io sono una sola ma il mondo è enorme e piuttosto interessante. Farm Anatomy è un catalogo di tutto ciò che compone una fattoria in termini materiali e immateriali, dai granai alle storie, passando per le diverse razze di galline, le istruzioni for dummies su come piantare un orto e quali mucche sono allevate per la carne e quali per il latte.
È un libro che mi sarebbe piaciuto in ogni momento della mia vita, ma da quando vivo a Milano più che tra i libri sta nella categoria “farmaci salvavita”.
Milano col sole è incantevole, e con un paio di fermate di metro puoi arrivare in una pletora di luoghi con galline, cascine e laghetti. Però non tutti i giorni sono giorni in cui si può andare a spasso, e ci sono mesi – come quelli appena trascorsi – in cui piove per settimane di fila, a mezzogiorno c’è la stessa luce delle sei di mattina e pensi che ti cresceranno i licheni dietro le orecchie. In quelle giornate lì in cui non si può scappare a baciare gli asini si può comunque aprire questo libro e stare per un quarto d’ora in campagna. Basta mettere su il tè – a casa nostra la quantità di tè per uso personale si aggira sul litro e mezzo – e puoi imparare come fare la carrot cake, quante specie di tacchini esistono e quali piante usare per tingere la stoffa. Non è un manuale, è un libro per impiccioni delle faccende del mondo, il cui filo conduttore sembra essere soprattutto la curiosità dell’autrice e l’idea di prendersi del tempo per guardare le cose con attenzione. E quando saprò a memoria il contenuto di una fattoria ad aspettarmi c’è un libro nuovo: Nature Anatomy – the curious parts & pieces of the natural world.