Fra i mille modi in cui l’Emilia e poi Milano mi hanno cambiato il cervello ci sono i boschi e la montagna. Ero abituata all’inverno vicino al mare, ma più in generale all’interno ciclo delle stagioni vicino al mare, di cui l’estate è solo il momento più vistoso.
Poi sono andata a vivere a svariate centinaia di chilometri da una costa e da qualche parte dovevo pur trovare consolazione. In quello spazio vuoto si sono infilati parchi, boschi e montagne. Interi boschetti che cambiano colore, bestioline sotto il muschio, valli di montagna in cui alla fine dell’orizzonte non si vede il mare (in questo il mio cervello non è cambiato molto: ogni volta che mi trovo in un punto elevato e alla fine dell’orizzonte non si vede la linea della costa la prospettiva mi sembra sbagliata peggio che in Inception).
Mi è venuta l’ispirazione stagionale come una pianta dell’orto. Dalla primavera in avanti bestie marine, con l’ultimo raggio di sole dell’autunno tassi, volpi, animalini del sottobosco dagli occhiuzzi attenti.
Non è diverso dalla prima volta in cui un cibo il cui sapore ti ha infastidito per buona parte della tua vita diventa improvvisamente e inspiegabilmente appetitoso: ogni volta che si allarga il ventaglio dei modi in cui il mondo ci dà gioia e soddisfazione c’è solo da festeggiare.
Tutto questo preambolo serviva a raccontare perché quando Paola Maria mi ha mandato il testo dei Funky Fashion Tips di novembre ho fatto un balletto sulla sedia per la gioia: animali del bosco, foglie cadute, funghi, bestioline. Ci farei su intero libro, altro che un solo post. Perciò eccola qui la puntata di novembre dei Funky fashion tips: il bosco indossato.