Una cosa che mi è successa è che nessuno mi aveva avvisato che si comincia ad invecchiare prima di aver smesso di crescere.
È sempre stato così e noi eravamo troppo assorbiti dal crescere per farci caso, o è una cosa nostra, di quelli di noi che hanno superato i trent’anni ma sono ancora in costruzione come la Salerno-Reggio Calabria?
Non ho nostalgie di giovinezza, tutt’altro. Mi piacerebbe anzi che si recuperasse lo statuto di adulto. Non giovani e neanche giovani adulti, adulti tout-court, ma questo è un altro discorso.
Negli anni in cui stavamo crescendo abbiamo fatto spazio ogni volta che è stato necessario a cose che associamo con l’età adulta e la responsabilità: una bolletta intestata, della prole, a volte una casa.
Pronti o no, una per volta abbiamo accettato le cose del crescere e magari a un certo punto ci siamo trovato il set completo.
Ma insieme a queste cose non è arrivato il set di risposte alle domande che immaginavo fosse compreso nel pacchetto.
Cosa farò tra cinque – facciamo due – anni? Sarò ancora qui? Sarà questa la mia casa?
Non dico tutte, ma pensavo che almeno qualcuna di queste risposte le avrei trovate a questo punto.
E invece il mio cervello continua a ragionare come quello di una persona che deve ancora crescere, ma quel fastidioso mal di schiena mi sta dicendo innegabilmente che ho cominciato ad invecchiare.
È bene? È male? Non lo so.
La cosa più ridicola è che forse non mi darebbe neanche fastidio, se in compenso mi fosse rimasta pure quella prodigiosa abilità di mangiare come un animale del circo senza mettere su peso.
Questa è la metà scritta di una cosa scritta e disegnata: la parte disegnata è su Abbiamo le prove insieme a “Panamore” dell’eccellente Roberta Durante, quella scritta l’ho tenuta io e mi sembrava un buon modo per festeggiare il mio compleanno.
Piacerebbe anche a me non mettere su peso quando mangio come un animale. L’invecchiare fa parte del “gioco”. Ma se rimanesse questa possibilità…
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